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Personaggi Storici

  • Ruggiero Leoncavallo
    (1858-1919) Sono in pochi coloro che conoscono il particolare rapporto che intercorse fra Ruggiero Leoncavallo e la città di Montalto, dove trascorse parte della fanciullezza insieme alla sua famiglia. Il padre vi esercitava la professione di pretore. Di quella permanenza gli rimase particolarmente impressi: il suo primo maestro di musica e un fatto di sangue, cose queste, che ebbero nella sua vita un'influenza determinante. La particolare attitudine di Ruggero alla musica , indusse i genitore a chiedere al canonico Bonelli di fargli da maestro e, così, il piccolo Ruggiero iniziò i suoi primi esercizi sulla spinetta del canonico Bonelli, che è conservata tuttora presso l'Istituto degli Ardorini. Il fatto delittuoso gli fornirà lo spunto per la composizione dei Pagliacci. l'opera si ispira aad una vicenda realmente accaduta a Montalto e di cui egli fu testimone oculare. In occasione della festa di Ferragosto, una compagnia di pagliacci era solita riunirsi e dare spettacolo. Al termine di una di queste recite, Gaetano Scavello, domestico di casa Leoncavallo, fu ferito a morte dai fratelli D'Alessandro. Il ricordo di quegli anni e della tragedia gli rimase così impresso che, divenuto celebre compositore, in pochi mesi, scrisse il suo capolavoro, rappresentato per la prima volta a Milano, sotto la direzione artistica del maestro Arturo Toscanini. Il successo fu tale che l'opera fu rappresentata nei più prestigiosi teatri europei e, fra questi, all'Opera di Parigi; in quella occasione il decoratore Rocco Ferrari preparò i bozzetti per l'allestimento scenico. Il Consiglio comunale di Montalto l' 11 gennaio del 1903 conferiva Ruggiero Leoncavallo la cittadinanza onoraria, in segno di gratitudine. Un'altra prova dell'affetto del musicista verso i Montaltesi si ebbe in occasione del terremoto del 1905, quando devolveva i proventi della sua Ave Maria a favore della cittadinanza. Morì il 9 agosto del 1919; una lapide a lato del Palazzo Municipale lo ricorda ancora oggi.

  • Paolo Antonio Foscarini
    (1580-1616) Foscarini, Scarini o Scaridino? Qual'è il vero cognome? Molti biografi, compreso il Favaro, scrissero che era di origine montaltese ma, mosso da vana gloria, aveva preferito ricorrere al più illustre Foscarini, di antica nobiltà veneta: Nato attorno al 1580 entrò ancora giovane nell'ordine dei Carmelitani. Conseguì la laurea in teologia a pieni voti presso l'Università di Napoli, per sei anni fu reggente degli studi nel "Real Convento del Carmine maggiore di Napoli" e professore di teologia presso l'Università di Messina. tornato in Calabria il 28 febbraio 1607 fu eletto Vicario Provinciale, carica che ricoprì diverse volte. Uomo multiforme e vasta cultura, nutrì particolari interessi per glòi studi astronomici. Profondo conoscitore delle più recenti scoperte del suo tempo, si inserì nel dibattito culturale pubblicando la Lettera sopra l'opinione dei Pittagorici e del Copernico, Napoli 6 gennaio 1615, dove cercò di conciliare gli argomenti della Sacra Scrittura con la teoria dell' eliocentrismo. Affermò più volte che "la Sacra Scrittura non va in interpretata rigorosamente alla lettera, ma metaforicamente"; questa lettera suscitò molto scalpore negli ambienti religiosi che la censurarono. Amareggiato da questa decisione morì poco tempo dopo, nel 1616. Fra le opere ricordiamo: Della Divinatione Naturale Cosmologica (Napoli 1615)

  • Elena Aiello
    Nacque il 10 aprile 1895 da Pasquale e Teresa Paglilla. A 22 anni, dopo la morte della madre, entrò nell'ordine della suore del Preziosissimo Sangue ma ne uscì con gravi problemi di salute. Guarì miracolosamente dopo avere avuto una visione di Santa Rita. Nel 1921 ebbe per la prima volta le stimmate che le comparivano ogni venerdì di Quaresima e il Venerdì Santo. Nel 1928 suor Elena fondò a Cosenza l'ordine delle suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo dedicandosi all'accoglienza degli orfani. Morì il 19 giugno 1961 e il suo corpo fu sepolto nella cappella della sua congregazione. La sua causa di beatificazione è stata avviata e il 22 giugno 1991 papa Giovanni Paolo II ha dichiarato Elena Aiello "Venerabile".

  • Simone Alimena
    Nacque nel 1417 da Guglielmo e Lucifera Todesco. Fu un importante funzionario dell'amministrazione regionale aragonese. Venne eletto primo presidente della provincia di calabria, viceré delle Puglie e reggente della Vicaria a Napoli. Secondo la tradizione fu amico e benefattore di San Francesco di Paola con il quale ebbe una lunga corrispondenza epistolare.

  • Elia D'Amato
    Letterato e filosofo. Nacque nel 1657 da Tommaso e Vittoria Garda. Studiò a Roma dove insegnò teologia e filosofia. Qui ricoprì importanti cariche all'interno dell'ordine dei Carmelitani. Nel 1720 diventò priore del convento del Carmine a Montalto Uffugo dove morì nel 1748. Tra le sue opere si ricordano "Muscum", "Pantopologia Calabra" e "Lettere erudite".

  • Aristide De Napoli
    Letterato nato nel 1900. Fu autore di numerosi testi su Montalto che pubblicò con lo pseudonimo di Nunzio di Calabria. Tra i suoi scritti "Congressi" (dissertazioni archeo-storiche su Montalto), "Mentre si gira i Pagliacci", "La Monaca Santa", "Saja" (tragedia in versi) e "Aète ed Elios" (raccolta di poesie). Morì nel 1963.

  • Rocco Ferrari Pittore
    Nacque l'1 aprile 1854 da una famiglia modesta. Mostrò fin da bambino una grande predisposizione per l'arte e Virginia D'Auria (madre del musicista Ruggero Leoncavallo) gli impartì le prime lezioni di pittura. Proseguì gli studi grazie a un sussidio comunale che gli permise di recarsi a Napoli. Qui entrò nello studio del maestro Ignazio Perricci con cui decorò i saloni del Quirinale a Roma, il duomo di Napoli, le sale del castello di Corigliano Calabro e il palazzo del principe Pignatelli. Nel 1892 tornò a Montalto dove si spense nel 1917.

  • Carlo Nardi
    Giurista e letterato nato nel 1883. Si interessò alla storia montaltese sulla quale scrisse alcune monografie. Fu membro dell'Accademia Cosentina e nel 1958 fu insignito della medaglia d'oro dalla commissione Premio Nazionale. Morì nel 1974. Tra le sue opere, oltre a due raccolte poetiche in vernacolo, si ricordano "Notizie di Montalto in Calabria" e "Postille alla storia di Montalto". Morì nel 1974.

  • Carlo Maria Nardi
    Avvocato e letterato vissuto nel XVIII secolo. Si laureò in Giurisprudenza a Napoli nel cui ateneo insegnò diritto. Fu membro della "Congregazione di Gesù" e dell'Accademia degli Inculti. Scrisse numerose opere in italiano e latino tra cui si ricordano "Le osservazioni sopra il celebre poema del Parto della Vergine di Sannazzaro", "Ozi generali" e "Discorso storico genealogico della famiglia Nardi".

  • Don Gaetano Mauro
    Fondatore dell'ordine religioso degli Ardorini. Nacque nel 1888. Ancora giovanissimo fu indirizzato alla vita ecclesiastica e fu ordinato sacerdote il 14 luglio 1912. Fu parroco di Montalto e decano della collegiata di Santa Maria della Serra. Durante la prima guerra mondiale fu chiamato al fronte come cappellano militare a Viscone del Torre (Gorizia). In seguito ritornò a Montalto dive fondò l' "Ardor", un'associazione di sacerdoti e laici che aveva come scopo l'assistenza religiosa, sociale e culturale dei più poveri. Nel 1928, insieme ad alcuni collaboratori, fondò una congregazione di catechisti rurali che nel 1943 fu chiamata Congregazione dei Pii Operai Catechisti rurali. Morì nel 1969.

  • Achille Sacchini Chierico
    Nato nel 1685. Fondò a Montalto la "Scuola Pia" dove si insegnava grammatica. Morì nel 1768.

  • Angelo Zavarrone
    Scrittore nato intorno al 1705. Membro dell'Accademia degli Inculti, si interessò principalmente alla storia calabrese scrivendo numerose opere. Tra queste "Biblioteca Calabra" e "Epistole duae apologetico criticae". Morì nel 1767.

  • Francesco Zavarrone
    Religioso dell'ordine dei Minimi nato nel 1672. Fu lettore del collegio urbano "Propaganda Fide", consultore di varie congregazione e consulente del tribunale dell'Inquisizione. Fu teologo di fiducia di importanti personalità come il re di Polonia Augusto III. Al suo interessamento si deve la costruzione della statua in marmo di San Francesco di Paola custodita nella basilica di San Pietro in vaticano. Morì a Roma nel 1740.